Quando il giorno da l'onde (Orlando di Lasso)
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Prima parte
Quando il giorno da l'onde
- Editor: Willem Verkaik (submitted 2018-07-10). Score information: Letter, 3 pages, 244 kB Copyright: CPDL
- Edition notes:
Secunda parte
Non hebbe huom forse
- Editor: Willem Verkaik (submitted 2018-07-10). Score information: Letter, 2 pages, 245 kB Copyright: CPDL
- Edition notes:
Terza parte
Hor come i rai del sol
- Editor: Willem Verkaik (submitted 2018-07-10). Score information: Letter, 2 pages, 226 kB Copyright: CPDL
- Edition notes:
Quarta parte
Parmi che sempre sian
- Editor: Willem Verkaik (submitted 2018-07-10). Score information: Letter, 3 pages, 243 kB Copyright: CPDL
- Edition notes:
Quinta parte
Il mondo muta ogni hor
- Editor: Willem Verkaik (submitted 2018-07-10). Score information: Letter, 2 pages, 251 kB Copyright: CPDL
- Edition notes:
Sesta et ultima parte
Poggi, valli, campagne, fiumi e boschi
- Editor: Willem Verkaik (submitted 2018-07-10). Score information: Letter, 3 pages, 331 kB Copyright: CPDL
- Edition notes:
General Information
Title: Quando il giorno da l'onde
Composer: Orlando di Lasso
Lyricist: Gabriele Fiamma
Number of voices: 5vv Voicing: SATTB
Genre: Secular, Madrigal
Language: Italian
Instruments: A cappella
First published: 1585 in Madrigali novamente composti a 5 voci, no. 11
Description: Sestina. There are 6 parts.
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Original text and translations
Italian text
1. Quando il giorno da l'onde apporta il sole,
E quando accende i suoi lumi la notte,
Quando l'herba il terren copre o la neve,
O sia tranquillo, o sia turbato il tempo,
S'io vivo fra le genti o sol ne boschi,
Sempre verso da gli occhi un mar di pianto.
2. Non hebbe huom forse mai cagion di pianto,
Più giusta, da ch'appars' al mondo il sole,
Negli habitati lochi, over n'e boschi,
Perchè sepolto in tenebrosa notte,
Neghitoso e rubello a Dio gran tempo,
Giacqui senza il suo ardor, freddo qual neve.
3. Hor come i rai del sol struggon la neve,
Così il divin amor mi stilla in pianto,
E m'apre il giorno e rasserena il tempo,
Io t'adoro, io t'inchino, eterno sole,
Poi ch'essendo smarito fuor de' boschi,
M'hai scorto e dato lume a la mia notte.
4. Parmi che sempre sian tenebre o notte,
E ch'ingombri il terren sol ghiaccio e neve,
Mi sembran le città deserti e boschi,
Ov' io non odo ragionar di pianto,
E sarà prima oscuro e freddo il sole,
Ch'io fuor che'n pianto, in altro spenda il tempo.
5. Il mondo muta ogni hor stagione e tempo,
Quando e di chiaro e quando e fosca notte,
Hor presto, hor tardo sorge e cade il sole,
Ma sempre io vo seguir l'affanno e'l pianto,
Fin ch'appaia il mio crin fatto di neve,
E lasci le città le ville e i boschi.
6. Poggi, valli, campagne, fiumi e boschi,
Cercai pien di mondano ardore un tempo,
Con tal furor, ch'alhor calda la neve,
Mi parve, e'l foco freddo e'l giorno notte.
Hor cerco di lavar l'error col pianto,
Per mostrarmi purgato al vero sole.
Alma che un tempo sei stata ne' boschi,
Nera, qual notte, hor ti farà il mio sole,
Col pianto bianca assai più che la neve.
Gabriele Fiamma, Sestina