- Di Madride noi siam mattadori,
siamo i prodi del circo dei tori,
testè giunti a godere del chiasso
che a Parigi si fa pel Bue grasso;
e una storia, se udire vorrete,
quali amanti noi siamo, saprete.
- Si, si, bravi ; narrate, con piacere l'udremo.
- Ascoltate.
- È Piquillo un bel gagliardo biscaglino mattador;
forte il braccio, fiero il guardo, delle giostre egli è signor.
D'andalusa giovinetta follemente innamorò:
ma la bella ritrosetta così al giovane parlò:
"Cinque tori in un sol giorno vo' vederti ad atterrar;
e, se vinci, al tuo ritorno mano e cor ti vo' donar."
"Sì", gli disse, e il mattadore alle giostre mosse il piè:
cinque tori, vincitore, sull'arena e gli stendè.
- Bravo il mattadore, ben gagliardo si mostrò,
se alla giovane l'amore in tal guisa egli provò!
- Poi, tra plausi, ritornato alla bella del suo cor,
colse il premio desiato tra le braccia dell'amor.
- Con tai prove i mattadori san le belle conquistar.
- Ma qui son più miti i cori; a noi basta folleggiar.
- Si, allegri, or pria tentiamo della sorte il vario umor;
la palestra dischiudiamo agli audaci giuocator.