Per aspro mar di notte (Orlando di Lasso)

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  • (Posted 2018-07-19)  CPDL #50557:       
Editor: Willem Verkaik (submitted 2018-07-19).   Score information: Letter, 10 pages, 961 kB   Copyright: CPDL
Edition notes:

General Information

Title: Per aspro mar di notte
Composer: Orlando di Lasso
Lyricist: Gabriele Fiamma

Number of voices: 4vv   Voicing: SATB
Genre: SecularMadrigal

Language: Italian
Instruments: A cappella

First published: 1587 in Madrigali a 4-6 voci novamente composti, no. 1
Description: There are six parts, all in one file.

External websites:

Original text and translations

Italian.png Italian text

1. Per aspro mar di notte in picciol legno,
Senza guida o governo de la vita,
Presi nell' età verde il primo corso,
Pensando andar in più tranquilla parte,
Senza provar l'ira crudel de' venti,
O'l fero assalto de le torbid'onde.

2. Non hanno tante arene intorno l'onde,
Nè tante gemme ha ben fiorito legno,
Quando spiran d'april fecondi venti,
Quanti ebbe affanni e doglie alhor la vita;
E pur non volle mai volger il corso,
Per far presto ritorno in miglior parte.

3. Errai, scorrendo in questa e 'n quella parte,
Ovunque volse il rio furor dell' onde,
Sforzando sempre dietro a morte il corso,
Mentre l'acque d'intorno, e dentro al legno,
Faceano horribil guerra alla mia vita,
E con lor congiurati erano i venti.

4. Ma quel gran Re, ch'affren' il mare e i venti,
Mosse pietoso i lumi in quella parte,
Ov' era oppressa la mia stanca vita;
E con dolci parole acquetò l'onde,
Volgendo il mio quasi sommerso legno,
A miglior strad', a più felice corso.

5. Così quel che m'avanza del mio corso,
Difenda, prego, da nemici venti,
Si ch'a questi occhi homai sien tolte l'onde,
E del suo aiuto a me doni tal parte,
Che'l mio carco d'error sì fragil legno,
Possa condurre ov' è l'eterna vita.

6. O voi, già stanchi in questa frale vita,
Drizzate al sommo ben dell' alma il corso,
Volgendo al cenno suo la vela e 'l legno,
Che farà il mar tranquillo e quieti i venti,
E vi condurrà seco in quella parte,
Ove nè cuoce il sol, nè bagnan l'onde.

 Signor, il legno è fral, grave la vita,
E periglioso il corso in ogni parte;
Ma i venti l'uom fuggir può teco, e l'onde.
Gabriele Fiamma, Sestina